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Per Aspera Ad Veritatem n.3
L'accesso ai documenti amministrativi

a cura di Gregorio Arena (Edizioni "Il Mulino", Bologna, 1991)





È stato pubblicato, dalla società editrice "il Mulino", l'interessante volume dal titolo "L'accesso ai documenti amministrativi".
Si tratta del quindicesimo contributo di una pregevole collana, che costituisce il risultato di un "Progetto" promosso dal Consiglio nazionale delle ricerche, finalizzato ad un approfondimento dei profili giuridici delle tematiche di maggiore interesse ed attualità inerenti all'organizzazione e al funzionamento della Pubblica amministrazione.
Ciò anche in un'ottica propositiva, che, muovendo dall'analisi della funzionalità della P.A., consenta di focalizzarne le disfunzioni più rilevanti e di individuare le misure innovative idonee ad assicurare maggiore efficienza all'apparato amministrativo.
L'autore, Gregorio Arena, professore ordinario di diritto amministrativo presso l'Università di Trento, è da tempo impegnato nello studio dei problemi riguardanti i rapporti fra cittadini ed amministrazione.
In tale alveo di interessi ben si collocano, invero, le stimolanti tematiche della "trasparenza amministrativa" e del diritto di accesso ai documenti amministrativi - che della prima costituisce incisiva modalità di realizzazione - trattate nel compendio che qui si presenta.
Su tali argomenti gli autori dei diversi saggi che compongono la pubblicazione propongono una compiuta riflessione, fornendo, oltre che un'analisi puntuale del quadro di riferimento al cui interno si colloca il diritto di accesso, anche spunti e proposte per la sua concreta attuazione nel nostro ordinamento, mutuando, a tal fine, utili parametri di riferimento dai modelli normativi già sperimentati negli ordinamenti di altri Paesi.
Di particolare momento appare questo profilo propositivo dell'opera, soprattutto alla luce delle resistenze burocratiche in sede applicativa e dei problemi organizzativi evidenziatisi con l'introduzione nel nostro ordinamento della legge 7 agosto 1990, n. 241, nel cui contesto trovano espresso richiamo il principio della "pubblicità dei documenti amministrativi" e il diritto di accesso, che ne costituisce l'applicazione più significativa, con il conseguente "ribaltamento" del più che secolare principio della segretezza amministrativa.
Al di là dell'innovazione sul piano strettamente giuridico, l'interesse degli autori sembra proiettato verso l'obiettivo di ben evidenziare il valore strategico che assume il riconoscimento, nel nostro ordinamento, del diritto di accesso, destinato ad incidere in maniera diretta e sostanziale sul rapporto fra Pubblica Amministrazione e cittadino.
Molto opportunamente, infatti, gli autori pongono in evidenza come l'istituto si inquadri nel più generale contesto della trasparenza dell'azione amministrativa, riconosciuta dal Legislatore del 1990 come valore giuridico volto ad assicurare, da un lato, l'efficienza e il buon andamento dell'attività amministrativa e, dall'altro, la legalità e l'imparzialità della stessa a garanzia del cittadino. In tale luce va letta la disposizione dell'art. 22 della legge suddetta che riconosce, infatti, il diritto di accesso ai documenti amministrativi al conclamato fine di "assicurare la trasparenza amministrativa e di favorirne lo svolgimento imparziale".
Sulla portata innovativa dell'istituto viene osservato, in tale contesto, come per effetto delle disposizioni in parola, l'amministrazione sia passata da un sistema "normalmente" segretato, ad un sistema "normalmente" trasparente e solo eccezionalmente segretato al fine di tutelare determinati interessi individuati, peraltro, dallo stesso legislatore.
In tal modo - come giustamente gli autori hanno cura di rimarcare nel testo - si è operata una vera e propria rivoluzione "copernicana", trasformando finalmente l'amministrazione pubblica in una "casa di vetro", in cui il cittadino ha possibilità di vedere e controllare continuamente e costantemente l'operato e le scelte della stessa pubblica Amministrazione.
Su tali considerazioni, formulate anche alla stregua di esperienze straniere spesso richiamate, si innesta un'analisi dettagliata dei diversi profili del diritto di accesso: legittimazione attiva al suo esercizio, oggetto del medesimo, modalità procedurali di esplicazione, strumenti di tutela e ipotesi limitative, casi, cioè, di esclusione di tale diritto, tra cui il primo e certamente il più importante è il segreto di Stato.
La disamina delle eccezioni al diritto di accesso offre, peraltro, lo spunto per un'interessante riconsiderazione del segreto nelle sue molteplici espressioni (segreto di Stato, segreto amministrativo, segreto professionale ecc.).
L'interesse del testo si estende poi sino a ricomprendere una rassegna analitica comparata dei principali sistemi anglosassoni, statunitense e francese, che evidenzia come tutti gli ordinamenti abbiano incontrato non poche difficoltà a recepire sul piano normativo, e prima ancora su quello culturale, la tutela dell'aspettativa all'accesso dei dati in possesso dell'Amministrazione.
Il volume si conclude, in appendice, con una raccolta organica delle norme più significative in materia di diritto di accesso vigenti in Italia e negli altri Paesi.



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